Medjugorje, 25 novembre 2013
"Cari figli,
oggi vi
invito tutti alla preghiera.
Aprite
profondamente la porta del cuore, figlioli, alla preghiera, alla preghiera del
cuore e allora l’Altissimo potrà operare sulla vostra libertà e inizierà la
vostra conversione.
La fede
diventerà forte così che potrete dire con tutto il cuore: ‘Mio Dio e mio
tutto’.
Comprenderete,
figlioli, che qui sulla Terra tutto è passeggero.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata."
Commento di Padre Livio di Radio
Maria al messaggio del 25 novembre
Come vedete, in questi ultimi messaggi
che la Madonna ha rivolto alla Parrocchia, al primo posto c’è sempre l’invito
alla preghiera.
Certamente il
messaggio più importante che la Madonna ha dato a Medjugorje è il messaggio
della conversione.
Ma la conversione
non è possibile se non si prega. Cioè la preghiera rende possibile la
conversione, potremmo anche dire: incominciare a pregare vuol dire incominciare
a convertirsi.
Perché? Perché quando siamo in una situazione di
incredulità o di peccato, non siamo in grado di fare il bene, non siamo neanche
in grado di convertirci. Però Dio non ci
abbandona nel male, non ci abbandona nelle mani del maligno, non ci
abbandona quando siamo nel peccato, quando prendiamo la via della perversione,
la via della rovina, come la chiama la Madonna, Dio non ci abbandona e ci viene
a cercare con la sua Grazia e ci segue quando noi andiamo sulle vie del male.
Lo fa col rimorso
della coscienza, ma poi, anche quando noi abbiamo soffocato la coscienza,
Dio non ci abbandona, con la sua Grazia semina in noi, cerca uno spiraglio per entrare nel nostro cuore, per seminare inquietudine dentro di noi, per farci capire che
stiamo distruggendo noi stessi, per farci capire che inseguiamo false luci,
false promesse di felicità, ma che in realtà seguendo le vie del male siamo stati ingannati, siamo infelici, invece di dare la vita l'abbiamo distrutta.
La grazia di Dio dentro di noi opera anche quando siamo
sulla via del male, sicché pian piano in noi nasce l'inquietudine, nasce lo
scontento di noi stessi,
incominciamo pian piano ad avere quel minimo di luce per aprire gli occhi,
vedere la miseria della nostra vita, di una vita di peccato, vedere la miseria
di una vita sprecata fino ad arrivare alla grazia che Dio opera nei cuori.
Dio opera nei cuori con la sua Grazia che ci è stata
ottenuta dai meriti di Gesù Cristo,
dalla Sua passione, dalle preghiere di Maria, dalle preghiere della Chiesa,
dalle preghiere dei nostri cari che hanno ottenuto questa grazia, che opera
perché arriviamo a capire che su quella strada andiamo verso la rovina eterna.
Allora ecco il punto che tocca a noi: quando in noi c'è
questa inquietudine
c'è questo scontento di noi stessi, c'è questa angoscia,
c'è questa disperazione per cui malediciamo la vita, ecco quella è una
situazione che può essere una situazione
di grazia, come quando noi, percorrendo una strada che non ci porta da
nessuna parte, ad un certo momento ci accorgiamo che andiamo non si sa dove,
non si sa neanche se la strada finirà o col pericolo che la strada finisca in
un burrone, cosa facciamo? Freniamo, giriamo la macchina e torniamo indietro.
Questo frenare la macchina e tornare indietro, in qualche
modo mette in discussione la vita che si
è fatta fino a quel momento, aprire gli occhi sulla sua miseria e a questo
punto cari amici cosa si fa?
A questo punto si incomincia a pregare: “Signore, ho capito che Ti ho girato
le spalle, ho capito che mi sono allontanato da Te, ho capito che sono stato
ingannato, che mi sono
lasciato sedurre dalle false luci e
dalle false gioie” e così pian piano incomincia ad aprirsi il cuore,
incomincia ad aprirsi il cuore alla Grazia, questa è la preghiera del cuore.
Allora la Grazia, che prima aveva
operato perché noi aprissimo il cuore, adesso può entrare nel cuore, può “operare sulla nostra libertà”.
Non è che Dio ci toglie la
libertà, però la grazia può operare
sulla nostra libertà, può sostenerla nel fare i passi verso la strada
giusta, nel frenare la nostra corsa verso l'abisso, per fermarci, per esaminare
la situazione, per prendere la decisione, la decisione di cambiare strada, di cambiare
vita, in concreto la decisione di tornare
a Dio!
E allora nel momento in cui Dio
avrà lavorato nel nostro cuore, ci ha fatto capire che siamo in una strada
sbagliata, nel momento in cui noi incominciamo a dire: “Signore aiutami,
perdonami, dove sono andato a finire è colpa mia, ti chiedo perdono, aiutami ad
uscire fuori da questa palude nella quale sto affogando”, allora in quel
momento: “l'Altissimo può operare sulla vostra libertà”.
Perché? Perché quando pecchiamo, siamo
schiavi del peccato, allora la Sua grazia ci aiuta piano piano a rinvigorire il
nostro libero arbitrio che è in uno
stato comatoso, come dice Gesù: “Chi fa il peccato è schiavo del peccato”.
Piano piano la Grazia rafforza la nostra libertà, ci aiuta a fare i primi passi
sulla via giusta, sulla via della salvezza e così inizia la nostra conversione.
Bellissimo, cari
amici, vedete in poche parole la Madonna ha descritto quel processo che molti
di noi hanno sperimentato nel loro cuore.
Dice: “Aprite profondamente la porta del
cuore, figlioli, alla preghiera, alla preghiera del cuore e allora l’Altissimo
potrà operare sulla vostra libertà e inizierà la vostra conversione”.
E così
perseverando su questa strada, la nostra
fede, che prima era un lumicino che si stava spegnendo, diventa più forte e ci aiuterà a uscire
fuori dalla vanità di questo mondo, dalle trappole di questo mondo, dalle false
luci di questo mondo, dalle false sicurezze, dalle false ricchezze, dalle false
gioie e capiremo che solo in Dio c'è la forza, c'è la luce, c'è la grazia, c'è
la fortezza, c'è la sicurezza e c'è la felicità e diremo anche noi, la Madonna
cita San Francesco, “Mio
Dio e mio tutto”.
Cioè dovremo arrivare a dire “Mio
Dio”, cioè siamo tornati a Dio, “mio tutto”, “ho lasciato la
zavorra, mi sono attaccato solo a Te, ho lasciato le creature, mi sono ancorato
al Creatore” e così capiremo che quella rete nella quale eravamo rimasti
impigliati e cose passeggere ci impedivano di volare in alto. Eravamo come
zanzare, come uccelli che erano intrappolati in una rete, come zanzare che
erano state fermate dalla ragnatela del ragno, adesso, cari amici, abbiamo
spiccato il volo verso l'alto, vediamo la terra da lontano e diciamo “tutto
è passeggero”.
”Grazie per aver
risposto alla mia chiamata”.
Questo messaggio
è un capolavoro di vita spirituale!
N.B. Il testo di cui
sopra può essere divulgato a condizione
che si citi (con link, nel caso di diffusione via internet) il sito www.medjugorjeliguria.it
indicando: “ Trascrizione
dall’originale audio ricavata dal sito: www.medjugorjeliguria.it